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Fumo e salute, un’intervista alla psicologa Paola Minacapelli

Paola Minacapelli, psicologa del centro di ascolto del Fondo Edo Tempia, ha risposto alle domande di Niccolò Mello, giornalista de Il Biellese, su un tema che riguarda da vicino salute e prevenzione: il fumo. L’occasione è stata la bozza di proposta di legge che limiterebbe l’uso delle sigarette, comprese quelle elettroniche, in ulteriori spazi dopo le limitazioni ai luoghi pubblici al coperto introdotte più di vent’anni fa. Ma nell’intervista si è parlato più in generale dei rischi legati al tabagismo.

«Non si può che essere a favore di una proposta di legge di questo tenore» ha detto Paola Minacapelli «per il messaggio che porta, quello di rendere più difficile il consumo della sigaretta. Con 70mila morti ogni anno per patologie riconducibili al fumo, ogni provvedimento a tutela della salute pubblica e di quella personale è da accogliere positivamente». L’intervista ha dato l’opportunità di sfatare un falso mito legato alla sigaretta elettronica: «Nell’esperienza dei nostri corsi per combattere il tabagismo, il 90 per cento di chi partecipa è legato alla sigaretta tradizionale. Ma circa uno su tre degli iscritti ha provato anche quella elettronica, a volte proprio con lo scopo di smettere. Ma non ci è riuscito». Anzi, il rischio legato alla sigaretta elettronica è di dare cattive abitudini ai più giovani: «Le statistiche» ha spiegato la psicologa «dicono che ha un ruolo nell’avvicinarli. Una recente indagine dell’Istituto superiore della sanità ha osservato che, in un campione di studenti delle superiori tra i 14 e i 17 anni, il 37,5% aveva già avuto contatti con il fumo e il 41,3% con la sigaretta elettronica».

Paola Minacapelli ha ricordato anche come il numero di fumatrici e fumatori resti elevato: «Dopo anni di calo, la percentuale è tornata al 24,2% della popolazione italiana, ai livelli del 2006. Il primo riscontro dopo il divieto di fumo nei luoghi chiusi fu un aumento delle donne che si rivolsero al nostro centro per provare a smettere. Credo che sia stato il segno di come rendere più difficile il gesto abbia avuto una conseguenza. Quanto alle malattie, basti ricordare che le prime due delle dodici regole del codice europeo contro i tumori sono dedicate al fumo, una delle cause accertate che scatenano il cancro. Senza tabacco e inquinamento atmosferico i casi di tumore ai polmoni scenderebbero del 90%».

Per combattere l’uso del tabacco, il Fondo Edo Tempia ha attivato da oltre quindici anni un corso con cadenza semestrale, in primavera-estate e in autunno-inverno. È gratuito e per accedere bisogna prima superare un colloquio attitudinale. «Nei nostri oltre quindici anni di attività» ha ricordato Paola Minacapelli «abbiamo aiutato a smettere di fumare più di 600 persone. Dal 2010 poi portiamo avanti Unplugged, il primo programma scolastico, di provata efficacia, per la prevenzione all’uso di tabacco, alcol e droghe. Collaboriamo alla formazione degli insegnanti che poi diffonderanno il messaggio nelle scuole. Siamo sempre a disposizione anche per parlare di prevenzione e dei danni del fumo nelle realtà che ne sentissero la necessità, a cominciare proprio dalle scuole».

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