«Da solo non ce l’avrei mai fatta»: questa frase è quasi un ritornello per chi partecipa ai corsi antifumo della Fondazione Tempia. Di certo l’hanno ripetuta con convinzione Chiara, Luca, Patrizia e Guido che, proprio grazie a quei corsi, non hanno più toccato una sigaretta: lo hanno fatto in un video in cui hanno accettato di farsi intervistare per raccontare la loro esperienza, sperando che sia di stimolo per chi ancora non si è liberato dalla dipendenza. Una dipendenza che – secondo i dati dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, presentati proprio a Biella a dicembre dalla sua direttrice Elisabete Weiderpass – ridurrebbe del 90% i tumori ai polmoni, se venisse definitivamente messa da parte e se insieme si calmierasse l’inquinamento atmosferico. Il filmato è stato realizzato dal centro per il trattamento del tabagismo della Fondazione Tempia ed è pronto a essere utilizzato per le iniziative di Asl Biella che coordina i corsi antifumo in provincia, ma anche messo a disposizione su YouTube sul canale della Fondazione stessa.
I quattro ex fumatori sono tornati per una volta nelle stanze di via Malta 3, dove si svolge il corso, per raccontare la loro esperienza davanti alla telecamera e alla psicologa Paola Minacapelli, che li aveva guidati nel corso insieme a Valentina Furno. Per tutti non è stata una strada semplice. C’era chi fumava fino a 30 sigarette al giorno come Luca, chi come Patrizia provava particolare piacere nel sapore del tabacco e chi, come Guido, condizionava anche le sue scelte di vita di fronte a un vizio che lo portava ad accendere fino a 60 sigarette al giorno: «Ho rinunciato ad andare a trovare mio figlio in Australia» racconta «perché non avrei potuto resistere trenta ore su un aereo senza fumare».
Il percorso non è mai semplice e la tentazione di cedere è sempre dietro l’angolo: «Quando mi è stato chiesto di dimezzare il numero di sigarette» spiega Patrizia «ho pensato di non farcela. Mi sono ribellata, sono tornata a casa e ho fumato tutte quelle che avevo». Ma anche i passi falsi fanno parte del cammino: succede di mentire perfino compilando il diario personale che le psicologhe chiedono di compilare durante il corso. Ma quello stesso diario, quasi all’improvviso, può diventare un prezioso sostegno: «Scrivendo la motivazione di ognuna, capisci che tante sigarette sono inutili» racconta Luca.
Nulla però aiuta, secondo chi ci è passato, come lo spirito di gruppo. Dice Chiara «Mi ha aiutato tanto il non essere da sola, avere un luogo dove poter portare la mia fatica sentendomi sostenuta». Aggiunge Patrizia: «A me è servito tantissimo il contatto umano». E Luca «Ho ricevuto una telefonata un mattino da parte di una signora che mi chiese come stavo. Mi ha aperto il cuore». Fino al traguardo, dato dalla consapevolezza e dalla forza. Ancora Luca: «Mi sono chiesto quale fosse il piacere che provavo nel fumare. La risposta è sempre stata: nessuno».
E dopo, a obiettivo raggiunto, restano i benefici: «Ho smesso di fumare a quasi cinquant’anni» spiega Guido «e mi è sembrato di tornare indietro di quattro o cinque anni nella vita. Facendo un lavoro fisico vuol dire tanto». Aggiunge Luca: «Mi sento meglio senza la sigaretta: respiro meglio, sento meglio gli odori, gusto meglio il cibo. E soprattutto non sono più incatenato a quella porcheria».
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