Biella è all’avanguardia nella terapia personalizzata del tumore dell’ovaio, una patologia che colpisce cinquemila donne italiane ogni anno e della quale l’8 maggio si parla più spesso, perché ricorre la giornata mondiale per l’informazione e la sensibilizzazione. Il laboratorio di oncologia molecolare della Fondazione Tempia è diventato un centro di riferimento macro-regionale, per Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, e riconosciuto a livello nazionale, in grado di offrire il nuovo test genetico Hrd. Questo test rileva, oltre alle mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2, una situazione di instabilità genetica causata dall’incapacità delle cellule cancerose di riparare il danno al DNA. L’esecuzione dell’esame al momento della diagnosi assume un ruolo fondamentale per identificare ulteriori pazienti che possono beneficiare di un trattamento personalizzato. Una paziente su due potrà accedere ad una terapia molecolare.
L’attività ordinaria del laboratorio, che dal 2015 ha sede nell’ospedale di Biella, consiste inoltre nell’esecuzione di indagini molecolari con metodica di ultima generazione Ngs (sequenziamento di ultima generazione) per le aziende sanitarie di Biella e delle province di Vercelli, Cuneo, Alessandria, Asti e con l’ospedale Mauriziano di Torino. «L’introduzione di questo esame è solo il più recente dei risultati ottenuti dal Fondo e Fondazione Tempia su questo fronte. È importante sottolinearlo nella giornata mondiale sul tumore ovarico» dice il presidente della Fondazione Viola Erdini «insieme all’impegno quotidiano fatto anche di prevenzione e rivolto in particolare alle donne, con il lavoro dei nostri ambulatori e il sostegno ai programmi di screening».
Maria Scatolini, che dirige il laboratorio fin dalla sua creazione, sintetizza l’importanza di questo esame genomico: «Offrire test all’avanguardia è fondamentale per permettere al maggior numero di pazienti di poter beneficiare di una terapia individuale, scelta sulla base delle caratteristiche genetiche di ogni paziente. È un passo imprescindibile per arrivare alla medicina personalizzata». Affinché questo avvenga, sono necessari ingenti investimenti, come è stata per esempio la recente acquisizione del primo sequenziatore certificato per la diagnostica in vitro, effettuato anche grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.