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L’impegno del Fondo per il robot chirurgico dell’ospedale di Biella

Si chiama Da Vinci, un nome da genio e da innovatore, il robot chirurgico il cui arrivo è stato annunciato in questi giorni dall’Asl di Biella: sarà uno strumento prezioso in mano agli specialisti di urologia, otorinolaringoiatria, ginecologia e chirurgia generale e permette non solo all’ospedale provinciale di restare al passo con i tempi ma ai pazienti di ricevere cure migliori, con tempi più brevi per gli interventi e la possibilità di agire in modo più efficace e preciso per patologie in punti del corpo difficili da raggiungere. Il suo arrivo è anche merito del Fondo Edo Tempia che, insieme a Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e dell’associazione Amici dell’Ospedale, hanno stanziato un contributo per l’acquisto della strumentazione che verrà ceduta in comodato gratuito per cinque anni all’azienda sanitaria. L’obiettivo è di vederla in funzione, insieme alla sala ibrida che lo ospiterà, nel 2024, quando si celebrerà il decimo anniversario del trasferimento dal vecchio monoblocco alla nuova struttura di Ponderano.

Con questa nuova apparecchiatura quella di Biella diventa la seconda azienda sanitaria del Piemonte orientale a essersi dotata di un robot per la chirurgia dopo Novara. «Dimostra» ha detto la vicepresidente del Fondo Edo Tempia Viola Erdini «la concreta volontà di far sì che il nostro ospedale possa essere sempre al passo con i tempi e con le nuove tecnologie al fine di garantire sempre il meglio per i pazienti e per i nostri medici e operatori sanitari». Per il Fondo, poi, è anche questione di proseguire nella strada tracciata da Elvo Tempia a sostegno della sanità pubblica «ricordando» come sottolinea Viola Erdini «la prima Tac donata all’ospedale negli anni Ottanta». Il dipartimento di chirurgia dell’ospedale di Biella è dotato di tredici sale operatorie e vanta risultati di rilievo: «In urologia» rimarca il direttore della struttura Stefano Zaramella «si svolgono circa 1400 interventi ogni anno, con un tasso di mobilità attiva, cioè di pazienti che arrivano da fuori Biella, del 35%». Aggiunge Roberto Polastri, direttore del dipartimento chirurgico: «L’acquisizione del robot è una premessa fondamentale per la competitività e la capacità attrattiva, soprattutto nei confronti dei giovani professionisti che potranno trovare a Biella un punto di riferimento per la loro crescita».

I più recenti interventi del Fondo Edo Tempia a beneficio della sanità pubblica comprendono la messa a disposizione degli ospedali di Biella e Vercelli del sistema di digital pathology, che rende i vecchi vetrini con i campioni istologici un’immagine ad altissima definizione consultabile ovunque dagli schermi di un computer, il laser a olmio in dotazione a urologia, senza dimenticare il Dignicap, l’apparecchiatura che previene la caduta dei capelli nelle donne che affrontano la chemioterapia per un tumore al seno. Spesso, come nel caso del robot Da Vinci, sono interventi svolti in accordo con altre realtà del territorio, dalle fondazioni bancarie ai club di servizio. In questo caso sarà presto avviata una sottoscrizione a disposizione di aziende, associazioni e cittadini per contribuire a finanziare l’intera, onerosa, operazione.

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