Dal numero di dicembre di Foglie
«La malattia ha diviso, ma la cura ci ha uniti tutti»: le parole di una studentessa del liceo artistico di Biella descrivono bene il lavoro che ha portato alle due nuove sale d’aspetto del reparto di oncologia dell’Ospedale degli Infermi, presentate al pubblico in via ufficiale l’8 novembre. Ad abbellirle e colorarle sono state proprio le mani dei ragazzi di IV F e IV H del liceo Sella, che hanno portato a termine un progetto seguito, oltre che dall’azienda sanitaria e dalla scuola, anche dalla Fondazione Pistoletto e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.
Il progetto, inserito nell’alternanza scuola-lavoro per gli allievi delle superiori, è partito da un incontro tra gli studenti e i dottori, infermieri ed esperti, che hanno illustrato ai ragazzi il contesto in cui avrebbero dovuto operare. I giovani hanno poi elaborato una bozza di progetto differente ciascuno, tra le quali sono state selezionate le due proposte scelte per la decorazione. Entrambe le classi e non solo gli autori dei disegni prescelti hanno lavorato per tre giorni consecutivi alla realizzazione del progetto direttamente nelle sale d’attesa, al quarto piano dell’ospedale.
«Gli studenti» spiega l’insegnante Denise De Rocco «hanno prima lavorato su una serie di parole chiave come malattia, cancro, aiuto, vita, disperazione, guarigione e speranza. Poi hanno ideato il progetto decorativo, finalizzando tutti i contenuti al concetto di cura, intesa verso se stessi, verso gli altri e a livello sociale. È stato molto significativo vedere gli alunni collaborare tra loro e applicare il concetto a loro indicato. Mentre dipingevano, inoltre, sono entrati a contatto con infermieri e con alcuni pazienti. L’esperienza è stata sicuramente molto forte e l’argomento, anche se delicato, è stato accolto bene. Il nostro obiettivo era portare colore, gioia, serenità».
I nuovi soggetti scelti per le pareti sono un albero e dei gomitoli di colore diverso che s’intrecciano in un punto centrale dove è rappresentato il Terzo Paradiso, il segno-simbolo di Michelangelo Pistoletto ma anche della candidatura vincente di Biella a città creativa Unesco, che è riconoscibile anche sul pavimento che collega le due sale d’attesa. «Siamo riusciti» raccontano gli alunni «a comprendere meglio, col supporto delle professoresse Landrino e De Rocco, le diverse tecniche da utilizzare nella pittura murale utilizzando colori acrilici. Abbiamo sviluppato, inoltre, una nuova capacità nel lavorare in gruppo, creando una sorta di “connessione” tra noi compagni. Grazie a questo progetto abbiamo appreso che la cura è l’amore che si dà alle persone, così come quello che si riceve».