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Da Fondazione Tempia e Lions un videocolposcopio per Borgosesia

«In medicina le apparecchiature diventano obsolete dopo pochi anni: ben vengano iniziative come questa che ci aiutano a rimanere all’avanguardia»: con queste parole Eva Colombo, direttore generale dell’Asl di Vercelli, ha accolto la donazione di un videocolposcopio, messo a disposizione dell’ospedale di Borgosesia, che permetterà di effettuare attività di approfondimento rispetto allo screening del tumore alla cervice. A consegnarlo sono stati Fondazione Tempia e i Lions di Santhià, Valsesia e Vercelli che hanno coperto le spese per l’acquisto di un macchinario «che consente di umanizzare il rapporto con le donne» come ha detto Elvira Sorbilli, la ginecologa che lo utilizzerà nell’attività quotidiana «perché vedranno sullo schermo le stesse immagini che vede anche lo specialista».

La piccola cerimonia si è svolta nella mattinata di lunedì 15 alla presenza dei vertici dell’Asl e dei rappresentanti di Lions e di Fondo e Fondazione Tempia. «La nostra collaborazione viene da lontano» ha ricordato Viola Erdini che della Fondazione è presidente. «Anche il colposcopio precedentemente in uso era stato donato dalla nostra associazione. Il nostro supporto alla sanità pubblica vuole essere un valore aggiunto per rendere le cure migliori possibili». Il valore del macchinario donato è di circa 16.700 euro.

«Sono contento di questa iniziativa» ha detto Marcello Trada, che guida il coordinamento dei Lions club vercellesi e novaresi. «Lo sono come rappresentante del club di servizio ma anche come medico. Noi siamo dove c’è bisogno». Fulvia Milano, direttore sanitario dell’Asl di Vercelli, ha ricordato l’impegno sul territorio «in un momento difficile con risorse economiche e umane limitate. Serve l’impegno di tutti per invertire la tendenza». Un impegno che l’azienda sanitaria sta concretizzando con i progetti per il nuovo reparto di terapia intensiva a Borgosesia, con i concorsi banditi sia per la ricerca del direttore di struttura sia di personale che garantirà dieci posti letto (8 di terapia intensiva e 2 di sub intensiva) e con i lavori per il nuovo pronto soccorso.

Il videocolposcopio servirà per la prevenzione di secondo livello: se il programma di screening regionale offre pap test e test per il papillomavirus periodici e gratuiti alle donne, alcune di loro vengono richiamate per un approfondimento che si realizza proprio con la colposcopia. «Anche in questo caso» ha sottolineato Adriana Paduos, direttore sanitario della Fondazione «la collaborazione tra noi e l’azienda sanitaria è stretta: mettiamo a disposizione un’infermiera che affianca la dottoressa Sorbilli quando vengono effettuati i test». Allo stesso modo, un ambulatorio di prevenzione ginecologica primaria aperto a tutte le donne valsesiane viene svolto due volte al mese in ospedale grazie al lavoro congiunto del personale del reparto e dell’associazione. «Quando in Piemonte si parla di prevenzione» ha aggiunto Enrico Negrone, direttore della ginecologia a Borgosesia «si parla del Fondo Edo Tempia fin dai tempi in cui Elvo Tempia ebbe l’idea di non portare le donne a fare gli esami, ma di portare gli esami dalle donne con gli ambulatori mobili che raggiungevano le piazze dei paesi».

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