Una diretta social, sabato 17 luglio, dalle 17 in poi, per la premiazione della settima edizione del concorso letterario-fotografico “Gim, fra sogno e realtà”: in conformità con le disposizioni in vigore a causa della situazione sanitaria in corso, non sarà possibile accogliere il consueto ampio pubblico interessato all’evento. Nella sala convegni Elvo Tempia dell’Ospedale di Biella si riuniranno i vincitori delle varie categorie insieme al comitato organizzatore, presieduto da Vincenzo Alastra, responsabile della struttura semplice Formazione e Sviluppo Risorse Umane dell’Asl di Biella, e Viola Erdini, presidente della Fondazione Tempia.
L’iniziativa conserva la sua vocazione di coinvolgimento corale grazie alle tecnologie digitali: per assistere all’evento, apprendere i nomi dei vincitori e “assaggiare” gli elaborati creativi premiati, sarà infatti sufficiente collegarsi alla pagina Facebook dedicata al concorso (www.facebook.com/concorsogim). «Tutta questa edizione» commenta Viola Erdini «ha dovuto fare i conti con la pandemia. Ma c’è comunque grande soddisfazione per la risposta che i partecipanti hanno dato, mettendosi in gioco e facendolo senza risparmiare le emozioni anche dolorose che hanno caratterizzato i loro lavori. Credo sia stato un sollievo per loro esprimerle, così come è stato importante per noi averle conosciute così da vicino».
Nelle settimane passate, le giurie hanno concluso l’esame degli elaborati, arrivati anche per questa edizione da tutta Italia. Due le macro-categorie, fotografie e scritti, con quest’ultima suddivisa in ulteriori quattro raggruppamenti: poesia, racconti di fantasia, racconti scritti da pazienti ed ex pazienti e racconti nati della penna di caregiver e familiari di pazienti. Quattordici i premi, grazie alla generosità di Studio Grosso infermieri, del fotografo Patrizio Zuffo, di Nova Coop, di Oasi Zegna, degli eredi dell’artista biellese Omar Ronda, di Gomitolo Rosa, della Fondazione Sella e della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.
Durante la cerimonia, saranno disponibili anche le primissime copie dell’antologia che il direttore del concorso Vincenzo Alastra ha curato con l’aiuto di Roberta Invernizzi, che sarà anche la conduttrice della serata. «Sono pagine di narrazione libera e feconda» spiega Vincenzo Alastra «che si propongono ancora una volta come opportunità di vita per tutti noi e ci invitano a entrare in relazione con le nostre interiorità toccando aree sensibili, a volte dolenti, non schivando il dialogo su questioni cruciali, rendendo fecondi i nostri vissuti».
La pubblicazione è molto ricca: insieme ai lavori dei vincitori, infatti, include alcuni dei contributi finalisti e le impressioni di molti di loro, chiamati a pronunciarsi sul tema della narrazione terapeutica: «È stata una scrittura che mi ha provocato sofferenza per lo sforzo di dipanare un groviglio di emozioni e di ricordi, ma mi ha anche dato pace per essere riuscita a dare voce e a onorare la memoria di una persona che ha significato molto per me» è una delle opinioni raccolte. Sulla stessa falsariga, un altro autore: «Ho sempre pensato che esprimere le proprie sensazioni, la paura, rendere gli altri partecipi del proprio vissuto significhi tirare fuori quel dolore psicologico che nessuna terapia farmacologica può lenire». Scrivere ha aiutato a scendere a patti con il dolore, come ha sottolineato un altro concorrente: «Ripercorrere il momento della malattia e della morte del mio caro è stata come rivivere quei frangenti. Ma, una volta concluso lo scritto, sono stato felice di ciò che ero riuscito a far emergere. L’aspetto più importante, però, è pensare che il mio caro che non c’è più sarebbe felice a sua volta di quanto scritto». E c’è chi ha evidenziato l’importanza di offrire le proprie emozioni a un pubblico più ampio: «Oltre a quello che scrivere fa, partecipare ad un concorso è: autorizzarti ad uscire, renderti visibile, quindi condividere; scoprire che ne puoi parlare in termini più alti, perché sali di livello, visto che la cosa diventa pubblica». Come di consueto, sarà possibile procurarsi il volume anche nella segreteria del Fondo Edo Tempia.