Pietro Presti è tra i 500 relatori – e tra i pochi italiani – invitati al World Cancer Congress, il consesso mondiale organizzato dall’Uicc (Unione internazionale contro il cancro, con sede a Ginevra), che ha preso il via lunedì 1 ottobre a Kuala Lumpur, in Malaysia. Il direttore generale del Fondo Edo Tempia è stato chiamato a rappresentare anche la European Cancer Patient Coalition, che raduna le associazioni che, in tutta Europa, fiancheggiano le politiche europee socio-sanitarie per dare sostegno ai malati. Quello del World Cancer Congress è un contesto che, dal 1933, coinvolge esperti di sanità e di oncologia da tutto il globo per rafforzare e supportare le azioni e gli impatti della comunità e delle organizzazioni impegnate nella lotta contro il cancro, a livello nazionale, regionale e intercontinentale, attraverso programmi formativi e divulgativi che riguardano l’intero percorso oncologico, dalla prevenzione alle terapie, fino alle cure palliative e alla ricerca. «Il fine ultimo del World Cancer Congress» spiega Pietro Presti «è di unire la comunità internazionale, ridurre gli impatti negativi dei tumori a livello globale, promuovere maggiore equità e inserire il problema cancro nelle priorità delle agende della sanità e dello sviluppo in tutto il mondo».
Nelle tre sessioni che hanno ospitato i suoi interventi, accanto a esperti europei, asiatici e australiani, il direttore generale del Fondo si è rivolto alle fondazioni, alle organizzazioni oncologiche e alle associazioni dei pazienti dell’area del Sud-Est asiatico e del Pacifico. I temi trattati hanno riguardato le strategie di promozione e sostegno di nuove politiche e di un più efficace supporto pubblico nei confronti di chi si occupa dei pazienti e dei loro famigliari. Insieme alla situazione europea, Presti ha delineato anche l’esperienza del Fondo e della Fondazione Tempia, quale uno degli esempi più riusciti tra integrazione tra pubblico e privato non profit nella lotta contro il cancro a livello territoriale.