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“Il nostro stage tra arte e scienza al Gran Sasso”

«Questo progetto mi ha fatto capire che cosa voglio fare» dice Simone Sanna. «Ho avuto modo di approfondire le mie conoscenze sia sulla fisica sia oltre» aggiunge Martina Sità. Sono due dei tre studenti biellesi che, grazie ad Art and Science across Italy, hanno trascorso una settimana ai laboratori nazionali del Gran Sasso: la borsa di studio è stata il premio per le opere migliori realizzate da allieve e allievi di tutta Italia nel progetto nazionale dell’Istituto nazionale di fisica nucleare che in provincia è stato promosso e seguito dal Fondo Edo Tempia.

Sanna è, con Paolo Di Gennaro e Luca Debernardi, uno dei tre autori dell’opera “Entropia astrale”, in mostra anche al museo archeologico di Napoli nell’esposizione che è stata il punto d’arrivo per le creazioni giudicate migliori nelle tappe provinciali. Sità ha invece firmato “Arte scientifica e biochimica cerebrale” con Gabriella Falletti, collega della sezione scienze applicate dell’Itis Quintino Sella, anche lei partecipante allo stage in Abruzzo. Nelle impressioni di entrambi, uno dei punti di forza del progetto è stato lo stimolo alla creatività: «Se non si viene stimolati, succede di demonizzarla» spiega Simone Sanna. «Partecipare a questo progetto mi ha aperto un mondo. Per la prima volta, inoltre, mi è stato chiesto di produrre qualcosa di pratico applicando la teoria». Martina Sità aggiunge la senzazione difficile da dimenticare di aver visto la propria opera in mostra, prima al Macist di Biella e poi a Napoli: «È stato molto bello trovarsi in mezzo a sculture, progetti e dipinti bellissimi. Ho provato una grandissima emozione come se mi sentissi parte di qualcosa di grande». Emozione condivisa da Sanna: «Vedere esposta la propria opera è stato molto appagante. A Napoli la sensazione si è moltiplicata per dieci». Dover applicare le proprie conoscenze a una realizzazione pratica è stata una delle abilità che Art and Science across Italy ha permesso di sviluppare, dopo gli interventi in classe in cui gli studenti hanno ascoltato le lezioni delle ricercatrici del laboratorio di genomica e dell’arteterapeuta del Fondo Edo Tempia: «È stata la mia parte preferita del progetto» svela Martina Sità, «perché più stimolante e mi ha fatto riflettere molto si quanto due materie apparentemente opposte potessero avere qualcosa in comune».

Poi c’è stata l’esperienza al Gran Sasso, cuore della ricerca sulla fisica nucleare italiana ed europea, con la sorpresa per Simone Sanna di scoprire «quanto sia grande lo sforzo comune per la scienza. Mi è sembrato irrealistico conoscere quanti fondi siano stati messi a disposizione della struttura. La politica non ne parla però evidentemente fa la sua parte». Le giornate sono state intense: «È stato molto formativo e mi sono trovata benissimo» racconta Martina Sità. «Abbiamo partecipato a diverse conferenze con docenti universitari, fisici dell’Istituto nazionale e perfino un fumettista. Inoltre abbiamo visitato i laboratori sotterranei del Gran Sasso, un’esperienza nuova e bellissima che augurerei a chiunque fosse, anche solo un minimo, interessato alla fisica». Sanna ha apprezzato «la bella atmosfera e la sfida di realizzare anche un fumetto su temi scientifici, uno dei miei momenti di lavoro preferiti insieme alla conferenza che ha mostrato la presenza della matematica in natura».

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