Quasi 7mila visite di prevenzione, oltre 17mila esami per i programmi regionali di screening, circa 2.500 colloqui con gli psicologi, 4.650 ore dedicate dai volontari all’assistenza nei reparti ospedalieri, poco meno di 110mila chilometri percorsi per trasportare i pazienti in centri sanitari per esami, terapie e visite specialistiche: se i numeri sono spesso freddi e impersonali, dietro quelli che riassumono l’attività del 2019 di Fondo e Fondazione Tempia ci sono migliaia di storie. Sono quelle dei cittadini biellesi e vercellesi che hanno trovato un sostegno in un’associazione che da ormai quarant’anni è un punto di riferimento. Ma sono anche quelle di medici, infermieri, operatori e volontari che rendono questo sforzo possibile.
«Il 4 febbraio è la giornata mondiale contro il cancro» dice Viola Erdini, presidente della Fondazione Tempia. «E dal giorno in cui la nostra onlus ha mosso i primi passi, sono stati fatti grandi progressi nella ricerca e nella terapia. Progressi a cui siamo orgogliosi di aver contribuito, da un territorio piccolo come il Biellese, ma che ha sempre sostenuto con un commovente spirito di appartenenza il nostro lavoro. Senza questo aiuto non potremmo realizzare l’attività narrata dalle cifre che riassumono il bilancio di un anno». Altrettanto prezioso è l’impegno di donne e uomini che mettono a disposizione il loro tempo: «I nostri volontari» aggiunge Simona Tempia, presidente del Fondo Edo Tempia «hanno profili diversi: ci sono i medici specialisti ma anche le persone comuni, dalle donne che si radunano per i laboratori di ricamo, cucito, stencil e maglia a chi guida le auto che portano i malati di tumore in altri ospedali. Tutte hanno un punto in comune: l’impegno e la dedizione nello spendersi per gli altri».
Prevenzione, diagnosi precoce, cura e ricerca sono i fronti su cui si sviluppa il lavoro di Fondo e Fondazione. Gli ambulatori offrono visite su quindici differenti specialità, nella sede di via Malta 3 a Biella, al Centro Prevenzione Tempia all’ex ospedale di Gattinara, a Cossato, Ponzone e Santhià. Ma si stanno attivando sempre più spesso programmi di “welfare aziendale”, con controlli mirati ai dipendenti delle imprese. Il totale delle visite è arrivato a quota 6.940, tutte gratuite per i cittadini che ne hanno usufruito, così come sono gratuiti gli esami di screening che la Fondazione Tempia effettua su incarico della Regione: sono stati 17.577 i test periodici citologici, mammografici e al colon retto svolti in dodici mesi.
Cura significa sostegno ai pazienti oncologici e alle loro famiglie davvero a 360 gradi, attraverso i colloqui che, tra Biellese e Vercellese, hanno coinvolto 450 pazienti in un anno. Il servizio di psiconcologia della Fondazione fa anche prevenzione attiva, per esempio con i corsi antifumo.
E cura significa avere a cuore la dignità della persona anche quando la malattia non lascia più speranze: è il compito del servizio domiciliare di cure palliative in provincia di Biella in collaborazione con l’azienda sanitaria e dell’hospice Casa Tempia di Gattinara, che la Fondazione Tempia gestisce su incarico e sotto la guida di Asl Vercelli. Nel Biellese lo staff guidato dal primario Michele Maffeo ha effettuato circa 800 visite mediche e oltre 1.500 prestazioni infermieristiche a domicilio. Nel Vercellese somo stati 185 i pazienti ricoverati nell’hospice e 934 seguiti a domicilio dalla squadra coordinata dalla responsabile di cure palliative dell’Asl di Vercelli Alessandra Silvia Galetto. Il totale delle visite è di 2.423, 2.340 delle quali a casa dei pazienti e le restanti in ambulatorio.
Aprirsi alla ricerca fu, all’epoca, uno degli atti di coraggio di Elvo Tempia. Un coraggio ripagato: oggi la piccola Biella dialoga e si confronta con i principali centri mondiali, contribuendo ai progressi della medicina. I riconoscimenti ottenuti dai laboratori di genomica e di oncologia molecolare si manifestano in finanziamenti concessi da enti e fondazioni, in premi come quello elargito da Reale Foundation a Roma, nella partecipazione a iniziative internazionali come l’adesione, unici partner italiani, a un programma europeo di dottorato che porterà a Biella ricercatori stranieri. E la trasformazione di alcune strutture dell’ospedale di Biella in reparti a guida universitaria, grazie all’intesa siglata tra Asl, Regione e Università di Torino, è una prospettiva di sviluppo che è ormai a un passo.