La legge 38 del 2010 ha sancito il diritto di ogni cittadino ad avere accesso alle cure palliative. Eppure, ancora oggi, in Italia muoiono 400mila individui con bisogno di cure palliative. L’articolo 4 della legge 219 del 22 dicembre 2017, entrata in vigore il 31 gennaio 2018, sancisce la possibilità per ogni persona di esprimere in maniera anticipata le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto su accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche, singoli trattamenti sanitari. Ma sono davvero ancora tanti i cittadini che non conoscono i loro diritti in materia di Disposizioni Anticipate di Trattamento (Dat).
Per far luce su questi ed altri argomenti che possono coinvolgere il fine vita di ogni cittadino biellese, palazzo Gromo Losa (corso del Piazzo 22-24) ospiterà la tavola rotonda “Il kit di sopravvivenza. Dat, pianificazione delle cure, cure palliative: come orientarsi” che si terrà il prossimo 25 settembre dalle ore 18. L’appuntamento è la prima uscita in provincia del Centro di Promozione Cure Palliative, nato in seno alla Rete Oncologica di Piemonte e Valle d’Aosta per far crescere la conoscenza e la cultura per questo tipo di terapie, nate per alleviare le sofferenze. Ne fanno parte sia Fondo Edo Tempia sia Lilt Biella.
Moderata dal giornalista Silvano Esposito, la tavola rotonda vedrà infatti alternarsi professionisti e medici che, quotidianamente, sono impegnati in prima linea ad affrontare i temi del fine vita.
A partire dall’avvocato torinese Giulia Facchini che introdurrà il pubblico nell’argomento con un excursus sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento (Dat), strumento fondamentale di ogni cittadino per decidere in modo consapevole e anticipato sul proprio fine vita. Uno strumento che, affiancato alla pianificazione condivisa delle cure tra medico e paziente, garantisce il rispetto delle volontà di chi è malato.
Nel suo intervento “Sono malato: cosa devo fare dottore? La pianificazione condivisa delle cure” spetterà a Mario Clerico, Past President Cipomo e Direttore Scientifico LILT Biella, illustrare i punti di forza di quella “alleanza terapeutica”, sancita per legge che prevede che, in caso di patologia cronica degenerativa, il paziente ha il diritto di partecipare al suo piano terapeutico decidendo così, in modo consapevole, se accettare o rifiutare le cure proposte.
Ma quando, dove e come entrano in gioco le cure palliative? Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, le cure palliative costituiscono: un approccio volto a migliorare il più possibile la qualità della vita di persone colpite da malattie inguaribili e delle loro famiglie, attraverso la prevenzione e il sollievo dalla sofferenza «per mezzo di una identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psicosociale e spirituale». Sarà Michele Maffeo, Direttore della struttura semplice di cure palliative Asl Biella, a illustrare “l’insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un’inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici” (legge 38 del 15 marzo 2010).
A concludere la tavola rotonda, gli esempi di due realtà del non profit: Fondo Edo Tempia che presenterà l’intervento di Alessandra Pella, medico e coordinatrice delle cure palliative domiciliari della Fondazione Tempia. Il tema della sua relazione è “Pubblico – Privato non profit nelle cure palliative domiciliari” e Lilt Biella che presenterà l’intervento di Anna Porta, psicologa e psicoterapeuta, dal titolo “Dalle Dat alle cure palliative: quale supporto alla persona malata, alla famiglia e agli operatori?”. Entrambe le realtà sono sul territorio biellese, parte integrante di un sistema di cure palliative di eccellenza capitanato dall’Asl. Chiuderà la tavola rotonda l’intervento di Oscar Bertetto, direttore della Rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta.
«Abbiamo fondato l’Hospice di Biella nel lontano 2001» commenta Mauro Valentini, Presidente LILT Biella «per dare una risposta ai bisogni del territorio biellese. Da allora garantiamo sostegno e assistenza ai malati di tumore in fase avanzata. Dal 2017 lo facciamo anche grazie a una convenzione con l’ASL di Biella. Il nostro obiettivo era ed è dare la migliore qualità di vita possibile in un momento di grande fragilità. Il convegno che abbiamo organizzato è un’occasione per far conoscere a quante più persone possibile non solo le nostre attività ma le opportunità che la legge offre per preservare la vita e la dignità delle persone. Fino in fondo».
«Creammo la prima équipe territoriale per le cure palliative a domicilio nel 1998» sottolinea Viola Erdini, presidente della Fondazione Tempia e componente del comitato scientifico del Centro di promozione cure palliative. «Era un preciso desiderio di Elvo Tempia quello di far sì che i malati di tumore non più curabili potessero trascorrere i loro ultimi giorni di vita a casa, circondati dai loro cari e dalle loro cose. Dal 2000 la nostra squadra fa parte dell’Unità ospedaliera di cure palliative. E anno dopo anno i servizi ai pazienti si sono strutturati sempre meglio. Ma non basta ancora: è necessario informare e creare consapevolezza perché due cittadini su tre ancora ignorano di avere diritto alle cure palliative».