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Donato al reparto di urologia dell’ospedale di Biella il laser ad olmio di ultima generazione

Benessere maschile con trattamenti mininvasivi. Niente incisioni per patologia alla prostata e calcoli renali eliminati con gli approcci più moderni

Una donazione che supporta e rafforza il processo di ammodernamento messo in atto nell’ultimo anno dall’urologia dell’Ospedale di Biella. Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella – con la partecipazione della Fondazione Edo ed Elvo Tempia – la struttura diretta da Stefano Zaramella può adesso contare su un laser ad olmio di ultima generazione (lumenis holmio 100 W). Una nuova strumentazione che fa la differenza nel trattamento di calcoli alle vie urinarie e per le patologie della prostata. La parola chiave che fa da comun denominatore è: “mininvasivo”.

L’approccio alla calcolosi, infatti, non è più quello classico della frantumazione: con il laser è possibile eseguire dei trattamenti per via endoscopica e se necessario con approccio percutaneo, cioè facendo un mini foro direttamente nel rene.

Utilizzare il laser determina notevoli vantaggi per il paziente: non è necessario intervenire più volte, perché diventa risolutiva un’unica procedura.

Con questa nuova acquisizione verranno trattatati anche i casi di ipertrofia prostatica; malattia, quest’ultima, tra le più diffuse oggi nella popolazione anziana maschile.

Gruppo inn. Laser OlmioL’avvio di questa tipologia di interventi è previsto per la fine del 2017 e sarà ulteriormente completato dall’acquisto di un morcellatore, strumento che serve per rimuovere le masse di tessuto durante gli interventi di chirurgia endoscopica.

Alla cerimonia di inaugurazione è intervenuto anche il dott. Angelo Porreca, Direttore della Divisione di Urologia del Policlinico di Abano Terme che ha illustrato l’importanza dell’utilizzo di questo tipo di laser in urologia. La divisione di Urologia di Abano è la prima in Italia nel numero di interventi con laser ad olmio e la seconda come numero di casi di ipertrofia prostatica trattati all’anno.

Un grazie particolare – ha detto il direttore generale Gianni Bonelli – va alla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e alla Fondazione Edo ed Elvo Tempia per questa importante donazione. Tra gli obiettivi principali che ci siamo posti nella nostra strategia aziendale vi è quello di diventare, nel rispetto delle indicazioni previste, un punto di riferimento per i numerosi pazienti biellesi che spesso dovevano recarsi in altri sedi per avere una risposta al loro bisogno di salute. Al tempo stesso, visto l’ingente finanziamento pubblico e privato che ha portato all’apertura del nuovo ospedale, anche un riferimento per eventuali pazienti provenienti da fuori Biella. Questa donazione contribuisce ad alimentare le potenzialità dei nostri professionisti fornendo un valore aggiunto alla prestazione sanitaria che oggi siamo in grado di offrire ai nostri utenti”. 

 La Fondazione Cassa di Risparmio di Biella da sempre opera in accordo con l’ASL BI e i principali partner istituzionali nel campo della sanità e della ricerca scientifica biellese – spiega il Presidente Franco Ferraris– per svolgere appieno la propria missione di miglioramento della qualità della vita della comunità in cui opera. Grazie all’acquisizione di questa nuova attrezzatura medica d’eccellenza i cittadini biellesi potranno disporre di cure sempre più avanzate, efficaci e mini invasive. Un grazie in particolare alla Fondazione Tempia che è stata al nostro fianco in questo come in molti altri progetti, un partner strategico e un valore aggiunto per il territorio. Questa attrezzatura è l’ultima in ordine di tempo di una lunga seriedi presidi medici di alta tecnologia donati al nostro ospedale, un progetto che rappresenta complessivamente il più grande impegno mai assunto dalla Fondazione”.

Un impegno dunque importante di due Fondazioni che in questo modo ottimizzano interventi e risorse in funzione dello sviluppo del Biellese.

La Fondazione CR Biella, attraverso il supporto contributivo al progetto a favore della Fondazione Edo ed Elvo Tempia, consentirà non solo l’acquisizione della nuova attrezzatura chirurgica (laser) indispensabile all’Ospedale di Biella, ma sarà al contempo partner di un progetto di ricerca di più ampio respiro denominato “progetto integrato prostata”, nato con l’intenzione di offrire una migliore gestione del tumore prostatico sia in ambito diagnostico sia in ambito prognostico in collaborazione con ASL BI e la stessa Fondazione Tempia, che da 36 anni è attiva sul territorio biellese negli ambiti della prevenzione della cura e della ricerca sul tema oncologico.

05_Inn.Laser OlmioPietro Presti Dg Fondazione Tempia: “Con il Progetto Integrato Prostata, realizzato in collaborazione con la Fondazione CRB e l’ASL BI, la Fondazione Edo ed Elvo Tempia si pone ancora una volta a fianco dell’Ospedale, della sanità biellese, per migliorare quei percorsi di cura e di terapia così importanti e fondamentali nell’ambito della patologie prostatiche, sia benigne sia maligne. Mettendo insieme competenze, apparecchiature e impegno, possiamo puntare ad ottenere un sempre più alto livello della qualità di cura e di vita dei pazienti. Questo è quello che facciamo da 36 anni, e questo è quello che vorremo continuare a fare per il futuro, grazie al sostegno di molti, a partire da tutti quei cittadini che tramite donazioni, lasciti o 5×1000, continuano a credere nella forza propositiva e realizzativa delle organizzazioni Fondo e Fondazione Tempia.”

 Viola Erdini Tempia, Presidente Fondazione Tempia: “Lo scorso marzo, in occasione della Festa della Donna, il Fondo Edo Tempia ha donato all’Ospedale una importantissima apparecchiatura per prevenire la caduta dei capelli sotto chemioterapia per le donne operate di tumore al seno. A distanza di neanche due mesi, oggi presentiamo un altrettanto importante strumento a tecnologia laser per gli interventi chirurgici di ipertrofia prostatica e di calcolosi urinaria, patologie maschili, donato all’Ospedale di Biella, grazie al fondamentale contributo da parte della Fondazione CRB. Sono questi i progetti concreti che il Fondo Edo Tempia porta sul territorio, di cui siamo particolarmente fieri, che possono davvero fare la differenza per una sanità sempre più all’avanguardia e sempre più a misura delle aspettative e necessità delle persone, dei pazienti e dei loro famigliari. Noi, come famiglia Tempia, non possiamo essere che orgogliosi di poter continuare così fattivamente e positivamente il lavoro iniziato da mio nonno Elvo. Tutto questo grazie al lavoro e al supporto di molti, in primis la popolazione.”

Una realtà quella dell’urologia dell’ospedale di Biella che è sempre più cresciuta nell’ultimo periodo e dove nel 2016 sono stati eseguiti 145 interventi per ipertrofia prostatica che ci colloca tra i primi centri urologici della regione Piemonte.

Tecnologia, professionalità e collaborazione multidisciplinare. Si poggiano su questi tre aspetti fondamentali le azioni e le attività intraprese negli ultimi tempi per favorire un processo di crescita.

Nei giorni scorsi è stato definito anche un percorso diagnostico-terapeutico per i pazienti affetti da colica renale, volto a favorire una migliore diagnosi e cura, velocizzando al tempo stesso anche la permanenza in pronto soccorso. È stato infatti redatto un protocollo ad hoc, curato dal dott. Grillenzoni responsabile del pronto soccorso, e sviluppato in sinergia con l’urologia, la direzione medica di presidio e la radiodiagnostica.

In questo processo di collaborazione si inserisce anche l’apertura in urologia di un ambulatorio dedicato di calcolosi urinaria a cui potranno afferire, direttamente inviati dal medico curante, i pazienti affetti da questo tipo di malessere e tutti coloro che devono eseguire controlli e monitoraggi. Un ambulatorio che agirà al tempo stesso in sinergia con la struttura di nefrologia e dialisi diretta da Mauro Berto.

L’acquisizione del laser rappresenta un ulteriore tassello in un percorso che su più livelli punta a creare all’interno della struttura di urologia un vero e proprio “stone center”: un moderno centro per il trattamento della calcolosi urinaria dove vi siano conoscenze, tecnologie e strumenti per scegliere di volta in volta trattamenti differenziati, quelli più giusti in base alla tipologia di calcolo, ma soprattutto strutturati sul paziente e sulle sue esigenze.


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