Questa è la storia di un progetto scolastico che è diventato un atto di generosità: per realizzarlo è servita prima l’idea di Francesca Zegna, insegnante biellese all’Ipsia Bellini di Novara, poi l’aiuto del lanificio Guabello di Mongrando che ha donato la stoffa, e infine le mani delle allieve e degli allievi del corso per operatori dell’abbigliamento. Ma gli Orsetti cercabbracci frutto del loro lavoro non sono soltanto pezzi unici a metà tra la sartoria e l’artigianato. Ognuno di loro ha un nome e una storia, creati dagli autori e impressi in un biglietto a forma di cuore che ciascun orsacchiotto porta con sé. Per trasformare il progetto in un gesto di solidarietà manca un solo passo: trovare qualcuno che li “adotti” acquistandoli (l’offerta minima è di 50 euro), con la consapevolezza che il denaro finanzierà il Progetto Bambini, il complesso di attività del Fondo Edo Tempia dedicate ai più piccoli colpiti dal tumore direttamente o perché si è ammalato un loro familiare.
Non poteva essere fatta scelta diversa. Fare qualcosa di buono per i bambini – e farlo attraverso la onlus che ha sede a Biella ma che opera in tutto il Piemonte orientale – era la destinazione finale che Leonardo Giuseppe Brunetto, preside della scuola superiore novarese, aveva stabilito. E poi l’orso è proprio il simbolo della città di Biella anche se, a leggere le storie che gli studenti hanno inventato per ogni piccolo personaggio, nessuno ha l’aspetto burbero e minaccioso, anzi. Milo promette al suo futuro padroncino: «Da oggi sarò il tuo amichetto del cuore». Tito dice che ha lasciato la sua mamma e il suo papà «per una missione speciale, tenerti compagnia ogni volta che lo vorrai». Anche Bobs ha un superpotere: «Tienimi vicino mentre dormi e ti farò sognare». Ma ognuno dei quaranta orsetti ha un aspetto e una caratteristica unici: Violetta si chiama così per il colore e perché mangia sempre le more, Lula vuole diventare una ballerina e Daysy è entrata nella squadra delle cheerleaders «anche se mi prendono in giro per le mie rotondità». E poi c’è Giovannina, buttata via dalla fabbrica dei giocattoli «perché non ero uscita bene, ma poi mi trovò una ragazzina che mi riparò e mi portò via e mi disse che un giorno troverò qualcuna che mi accetterà e mi amerà per quello che sono». Ogni personaggio, insieme alla sua carta d’identità a forma di cuore, ha l’etichetta del lanificio Guabello, a certificare la provenienza “made in Biella” dei tessuti con cui è stato realizzato.
Avere un orsetto cercabbracci è facile: basta scegliere quello preferito dalla galleria fotografica pubblicata sulla pagina Facebook del Fondo Edo Tempia, contattare la segreteria scrivendo a info@fondazionetempia.org o attraverso un messaggio Facebook e accordarsi per versamento dell’offerta e ritiro dell’orsacchiotto.
Il Progetto Bambini del Fondo Edo Tempia compirà dieci anni proprio nel 2020. Tra gli interventi che prevede, ci sono il supporto psicologico per i più piccoli e per i loro familiari, quello educativo e scolastico, l’arteterapia, la musicoterapia e lo yoga (queste ultime due anche nel reparto di pediatria dell’ospedale di Biella per chi è ricoverato), il servizio di trasporti da e verso cliniche e studi medici di specialisti. Nel 2018 le famiglie seguite sono state 47 per un totale di 1688 incontri svolti.