Nei primi 250 giorni del 2023 sono state 3.801 le donne che hanno risposto l’invito per lo screening citologico del programma regionale Prevenzione Serena. Sembrano tante, ma potrebbero essere molte di più: si tratta del 50,8% rispetto al numero di persone invitate a effettuare l’esame per il papillomavirus umano o il pap test, strumenti fondamentali per la prevenzione secondaria del cancro alla cervice uterina. Il 17 novembre, giornata internazionale per l’informazione e la sensibilizzazione su questo tumore, Asl di Biella e Fondo Edo Tempia lanciano insieme un appello alle donne che vivono in provincia: aderire allo screening non costa nulla se non una manciata di minuti del proprio tempo, ma si tratta di tempo prezioso perché è dedicato alla propria salute «perché una diagnosi precoce» come spiega Adriana Paduos, direttore sanitario del Fondo Edo Tempia «può davvero salvare la vita».
Il programma di screening regionale per i tumori della cervice uterina parte al compimento dei 25 anni di età: le residenti in Piemonte ricevono una lettera per effettuare, con cadenza triennale, il primo esame che è un pap test. L’appuntamento può essere fissato e modificato in caso di necessità contattando il numero verde unico regionale 800.001141, attivo sette giorni su sette dalle 8 alle 20, o con l’aiuto della segreteria del Fondo Edo Tempia chiamando lo 015.351830 dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18. Dal compimento dei trent’anni di età l’invito è quinquennale per effettuare un test per il papillomavirus umano, che è la causa principale del carcinoma alla cervice uterina, fino al 90% dei casi, e che colpisce circa 2400 donne ogni anno in Italia. È la ragione per cui è importante partecipare al programma anche quando si pensa di aver fatto tutto il necessario per tenersi sotto controllo: «Molte donne sono attente alla loro salute» sottolinea Adriana Paduos «e fanno controlli ginecologici regolari, spesso con un pap test, convinte che sia sufficiente. Ma l’esame per il papillomavirus lo è allo stesso modo. Stiamo parlando del principale responsabile dei tumori al collo dell’utero. Ecco perché è essenziale partecipare anche a questo programma di screening». I test periodici quinquennali proseguono fino al compimento dei 65 anni quando comunque resta possibile aderire spontaneamente prenotando un test.
«Il cancro della cervice uterina» dice Milena Vettorello, medico referente per lo screening dell’Asl di Biella «è prevenibile grazie alla prevenzione primaria tramite la vaccinazione anti-papillomavirus umano e a quella secondaria tramite i pap test e i test sul papillomavirus umano. La diagnosi tempestiva permette di curare la malattia efficacemente. Nonostante ciò il papillomavirus continua a essere una minaccia concreta di sanità pubblica. In occasione del 17 novembre ricordo che il vaccino contro il papillomavirus è l’unica forma di prevenzione contro la malattia neoplastica. La Regione Piemonte offre la vaccinazione gratuita alle ragazze e ai ragazzi nel dodicesimo anno d’età, in modo da poter assicurare una copertura importante prima dell’adolescenza, visto che l’infezione è la più frequente tra quelle sessualmente trasmesse. La vaccinazione è gratuita per tutte le donne nate dal 1993 e per tutti i maschi nati dal 2006». Chi fosse interessato può contattare la segreteria del servizio di igiene e sanità pubblica allo 015.15159261 dalle 8,30 alle 10,30 da lunedì a venerdì o tramite messaggio whatsapp al numero 334.6273542 o ancora scrivendo all’indirizzo e-mail vaccinazioni@aslbi.piemonte.it.
«Il tumore della cervice uterina può essere combattuto» sostiene Bianca Masturzo, direttrice della struttura complessa di ostetricia e ginecologia dell’Asl di Biella. «La prevenzione è l’arma vincente. Le lesioni possono essere curate prima che si sviluppi il tumore. Informazione, vaccinazione per il papillomavirus umano e prevenzione sono le nostre grandi armi. Ci auguriamo che grazie all’adesione al vaccino potremo nel prossimo futuro riscontrare sempre meno casi di lesioni e, a beneficio di tutte le donne, vincere questa battaglia».