Promosso dalla Fondazione Tempia in collaborazione con l’ASL BI
Racconti, poesie e/o fotografie dovranno pervenire alla Segreteria organizzativa entro giovedì 30 novembre 2017
Il concorso nazionale di narrazione “Gim, paladino di un sogno”, giunto alla sesta edizione, riporta in primo piano il valore delle testimonianze delle persone che si confrontano con la malattia oncologica e rendono disponibile la loro esperienza con generosità e fiducia nel valore della narrazione condivisa.
La partecipazione sarà, come sempre, gratuita e aperta. Il bando è consultabile sui siti della Fondazione Edo ed Elvo Tempia (in fondo a questa pagina) e dell’ASL di Biella, uniti nell’iniziativa, che raccoglie anche in questa occasione il sostegno di numerosi organismi scientifici e associativi della ricerca contro il tumore e del supporto ai pazienti oncologici e ai loro famigliari. Gli elaborati dovranno pervenire alla segreteria organizzativa del concorso entro il 30 novembre 2017.
Rispetto alle edizioni precedenti, il concorso presenta alcune novità, a partire dalla tipologia di opere in gara. Viola Erdini Tempia, presidente della Fondazione Edo ed Elvo Tempia, spiega: “Abbiamo voluto dare spazio a una forma espressiva molto intensa, a un linguaggio che spesso sorprende nella sua potente universalità: la fotografia. L’intenzione, sulla base del successo delle esperienze vissute, è di dare voce anche a chi preferisce codici differenti dalla parola. Accanto a racconti e poesie, quindi, questa volta i giurati saranno chiamati a valutare e premiare anche immagini scattate dai partecipanti che sceglieranno questo strumento creativo”.
Anche la traccia risulta rinnovata. “Spesso ci si riferisce al cancro ricorrendo a metafore, alcune delle quali diventate molto ricorrenti, forse consunte, nel linguaggio quotidiano e giornalistico, altre più stimolanti, nella loro capacità di stimolare la riflessione e la narrazione”, illustra Vincenzo Alastra, Direttore della Struttura Formazione e Sviluppo Risorse Umane dell’ASL Biella e Direttore Scientifico del concorso; “Proponiamo tre metafore che pensiamo possano cogliere diverse dimensioni dell’esperienza di malattia e di cura: chiediamo, a chi desidera farlo, di raccontare il cancro come campo da gioco, come messaggero oppure come una nascita (o rinascita).”
Il concorso si propone come aggregatore di narrazioni, anche al di là della competizione in senso stretto: ci sarà quindi modo di presentare anche opere “fuori concorso” che sviluppino ulteriormente le tematiche selezionate e offrano ulteriori suggestioni.
L’evento finale previsto per la premiazione sarà un contesto prezioso per alimentare il dialogo continuo fra malati, famigliari e professionisti della cura attraverso gli strumenti della narrazione.
Sono disponibili: