Ogni 31 maggio si celebra la Giornata mondiale senza tabacco per sensibilizzare le comunità rispetto al problema del tabagismo. Come dichiara l’Organizzazione mondiale della sanità, fumare non rappresenta semplicemente un vizio, un’abitudine che può essere abbandonata in qualsiasi momento, ma è una vera e propria dipendenza e come tale deve essere trattata. Il fumo uccide ogni anno circa cinque milioni di persone nel mondo e rappresenta la principale causa di morte evitabile nei paesi sviluppati (fonte Oms). Il fumo rappresenta il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie neoplastiche e non neoplastiche: se nessun italiano fumasse, il tumore del polmone e le broncopneumopatie croniche ostruttive (Bpco) sarebbero malattie rare.
La disassuefazione rappresenta quindi il modo più efficace per salvaguardare la propria salute e ridurre il rischio di incorrere in patologie fumo-correlate. La dipendenza da tabacco riflette infatti interazioni complesse tra la nicotina, gli stimoli sensoriali associati all’inalazione del fumo e fattori comportamentali e sociali associati all’atto del fumare e il processo che dall’uso porta alla dipendenza è, per il tabacco, abbastanza rapido: mentre altre sostanze psicotrope riconoscono un lungo periodo di sperimentazione, il periodo di sperimentazione dell’uso del tabacco è mediamente breve. Il tabagismo è una malattia dell’encefalo con un apparato sintomatologico ben definito dal manuale diagnostico e statistico dell’Associazione americana di psichiatria: assunzione continua della sostanza, tolleranza (cioè aumento della dose per raggiungere l’effetto desiderato), sindrome di astinenza che segue la mancata assunzione e sottolinea che il ruolo della nicotina è sufficiente per definirla una droga.
La dipendenza è quindi un disordine cronico e recidivante, l’astinenza prolungata dal consumo è rara, e le ricadute, causate dal persistere o dal ripresentarsi del craving, sono la norma.
Secondo l’Oms la dipendenza da tabacco si avvera quando si osservino almeno tre dei sei seguenti sintomi:
• desiderio o compulsione verso il tabacco;
• difficoltà nel controllare l’uso di tabacco in termini di inizio, cessazione, modalità d’utilizzo;
• sindrome di astinenza quando si interrompe l’uso del tabacco, caratterizzata da desiderio incontrollabile (craving) di fumare, irritabilità, sintomi depressivi, difficoltà a concentrarsi, senso di frustrazione, spossatezza, insonnia, mal di testa, aumento del ritmo cardiaco;
• tolleranza, ovvero quantità sempre maggiori di droga necessarie per soddisfare il bisogno e stabilizzazione nella quantità da assumere per avere effetti di ricompensa;
• progressivo disinteresse verso altre forme di soddisfacimento di bisogni e aumento del tempo dedicato al fumare;
• uso persistente del tabacco nonostante l’evidenza degli effetti negativi sulla salute.
Le nostre attività:
CENTRO PER IL TRATTAMENTO DEL TABAGISMO
La Fondazione Tempia offre ai fumatori motivati a smettere l’opportunità di partecipare a corsi psico-educazionali gratuiti di gruppo. È possibile accedervi dopo aver sostenuto un colloquio con le psicologhe conduttrici. Il gruppo rappresenta un prezioso strumento di lavoro che permette ai partecipanti di sentirsi meno soli nel periodo successivo alla cessazione, dove il rischio di ricaduta è alto. I punti di forza dei corsi sono: l‘approccio multidisciplinare al problema per approfondire il rapporto col fumo sia dal punto di vista psicologico che da quello medico, l’interazione tra i partecipanti, l’apprendimento di abilità sociali e di strategie personali per raggiungere e mantenere l’astinenza.
Il Ctt della Fondazione Tempia è riconosciuto dalla Regione Piemonte e collabora sinergicamente con gli altri centri presenti sul territorio.
PROGETTO UNPLUGGED
Il progetto Unplugged è il primo programma scolastico di prevenzione all’uso di sostanze con prove di efficacia. Attivo da cinque anni in alcune scuole locali, Unplugged prevede 12 unità in cui viene utilizzata, coi ragazzi, una metodologia interattiva che permetta loro di confrontarsi sui temi con un ruolo da protagonisti all’interno del processo di apprendimento. Ideato da un gruppo di ricercatori europei, utilizza come cornice teorica di riferimento il modello dell’influenza sociale, che mira ad accrescere nei ragazzi lo sviluppo di strumenti e abilità legate alle relazioni sociali. Le psicologhe della Fondazione Tempia, con operatori dell’Asl, fanno parte di un’équipe multidisciplinare che ha il compito di formare gli insegnanti che desiderano applicare il progetto nelle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado e nelle classi prime di quella di secondo grado.
Il prossimo programma di formazione per gli insegnanti è previsto per i prossimi 9/10/11 settembre. Gli insegnanti interessati possono telefonare in Fondazione per iscrizioni e informazioni.
MOSTRA PER LE SCUOLE
Nei locali della Fondazione Tempia è stata ospitata, lo scorso aprile, la mostra “No smoking be happy” della Fondazione Veronesi. Rivolta principalmente alle scuole, la mostra ha offerto ai visitatori importanti spunti di riflessione sui danni fisici e psicologici legati al fumo di sigaretta. Un migliaio di studenti piemontesi l’hanno visitata con grande interesse e le psicologhe della Fondazione hanno condotto un intervento sull’educazione normativa, proponendo loro un esercizio per rafforzare le abilità necessarie ad analizzare criticamente le informazioni sulla diffusione del tabagismo. Talvolta, tra i più giovani, c’è la tendenza a imitare comportamenti a rischio partendo dalla convinzione che siano più frequenti di quello che sono in realtà. La maggioranza dei piccoli visitatori, tendeva infatti a sovrastimare il comportamento tabagico, a considerarlo normale e largamente diffuso tra i coetanei. Lo spazio di discussione proposto ha così permesso di correggere le errate convinizioni e di assumere un atteggiamento maggiormente critico verso le fonti di informazione di ciascuno.