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Due laboratori di arteterapia con la mostra di Teodolinda Caorlin

“L’incontro tra ordito e trama” è il titolo scelto per i due laboratori di arteterapia legati alla mostra di Teodolinda Caorlin alla Fondazione Sella. Si svolgeranno sabato 9 e sabato 23 novembre dalle 10 alle 12 nella sede della mostra al lanificio Maurizio Sella. A guidarli è l’arteterapeuta del Fondo Edo Tempia Giovanna Pepe Diaz che guida l’attività per bambini e adulti beneficiaria di un’altra delle iniziative legate alla mostra: tre delle opere in esposizione sono state messe a disposizione dall’autrice e sono in vendita all’asta. I visitatori possono lasciare la loro proposta in busta chiusa per le due “Minisoglie” (offerte a partire da 400 euro) e per “Libri tessili” (da 300 euro): l’offerta più alta si aggiudicherà le opere e contribuirà al funzionamento dei laboratori per i pazienti e i loro familiari, che sono gratuiti per i beneficiari.

Di beneficio è davvero il caso di parlare, nel campo dell’arteterapia: «È uno spazio protetto in cui si può essere se stessi» dice Giovanna Pepe Diaz. «Durante l’attività si possono far uscire le cose più sgradevoli e faticose che più pesano e che sono difficili da esprimere. Il linguaggio dell’arte consente di farlo, tirando fuori anche le ansie e le paure, emozioni che fanno parte del percorso della malattia oncologica. L’arteterapia funziona soprattutto con cui fatica a verbalizzare i propri vissuti. È l’immagine che parla per te e quando esprime qualcosa che fa paura. In un certo senso, mettendola su carta, te ne sei liberato». Il laboratorio di arteterapia esiste al Fondo Edo Tempia dal 2008, parte del centro di ascolto psicologico e del Progetto Bambini. Gli adulti partecipano a incontri di gruppo mentre per i più piccoli si svolgono sedute individuali. Avere competenze artistiche non è necessario: «Anzi, chi le possiede a volte le usa come autodifesa» afferma Giovanna Pepe Diaz. «Non ci sono giudizi né l’obbligo di usare tecniche predefinite. Con ogni paziente si scelgono gli strumenti più adatti alle sue caratteristiche e alle sue inclinazioni».

Nei due laboratori legati alla mostra saranno lana e filati, in tema con le opere di Teodolinda Caorlin. Non saranno attività terapeutiche come quelle che si effettuano al Fondo Edo Tempia, «ma sarà comunque» dice Pepe Diaz «uno spazio espressivo per lasciare libera la creatività. Non serve altro se non la curiosità e la voglia di sperimentare». Partecipare è gratis, iscriversi in anticipo è necessario chiamando la segreteria del Fondo allo 015.351830. E il manufatto creato, al di là del valore artistico, ne avrà per la persona che lo ha realizzato: «L’oggetto fa da tramite, una traccia da guardare e riguardare che simboleggia un pezzo di inconscio reso esplicito».

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