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La Fondazione Tempia su The Economist e Nature Communications

Ci sono anche l’esperienza e l’autorevolezza scientifica della Fondazione Edo ed Elvo Tempia ad arricchire una recente pubblicazione di The Economist dedicata alla lotta ai tumori in Italia. La ricerca, frutto del lavoro dell’Economist Intelligence Unit, centro studi del settimanale britannico, contiene le parole di Pietro Presti, direttore della fondazione che ha sede a Biella.

L’analisi spiega attraverso i dati l’incidenza del cancro nel nostro Paese, calcolando la percentuale di chi guarisce e affrontando l’argomento delicato della vita che prosegue dopo la malattia. Proprio su questo tema verte l’intervento di Pietro Presti: «Questa barriera culturale» spiega, parlando dello stigma che resta impresso a chi è guarito «è la causa sommersa di buona parte delle altre sfide che devono essere affrontate da chi sopravvive. È basata sulla convinzione sbagliata che avere avuto il cancro equivalga a una condanna a morte. Questa opinione incide sull’accesso delle persone ai posti di lavoro, ai servizi finanziari, alle assicurazioni e incide anche sulle relazioni personali».The Economist+Nature

Le cifre mostrate dall’analisi stessa, del resto, confermano che la guarigione è l’esito finale della malattia in sempre più casi: nel quinquennio 2005-2009 l’86,2% delle donne colpite da cancro al seno e l’89,7% degli uomini affetti da cancro alla prostata sono guariti. Nel quinquennio 1995-1999 erano l’82,8% e il 79,1%. La Fondazione Edo ed Elvo Tempia è descritta come «una fondazione privata che si concentra sulla prevenzione e lo screening, sulle cure palliative, la psico-oncologia e la ricerca in oncogenomica» ed è stata l‘unica interpellata dal team di The Economist. Le parole di Pietro Presti sono accanto a quelle di Elisabetta Iannelli e Laura Del Campo, segretaria e direttrice generale della Favo, la federazione italiana delle associazioni di volontariato in campo oncologico.

The Economist, fondato a Londra nel 1843, è una delle più prestigiose riviste al mondo a occuparsi di politica, business e finanza. Nel 1946 ha creato la Economist Intelligence Unit, un centro di ricerche che pubblica periodicamente analisi, reports e previsioni rivolte al mondo della politica e dell’alta finanza.

Ma il lavoro della Fondazione Tempia ha suscitato anche l’attenzione di un’altra importante rivista scientifica: Nature Communications ha pubblicato il 30 maggio lo studio riguardante il tumore alla prostata, a cui hanno contribuito Giovanna Chiorino e Maurizia Mello Grand, rispettivamente direttrice e ricercatrice del laboratorio di Genomica della Fondazione Tempia. Il lavoro ha svelato un nuovo meccanismo attraverso il quale viene “silenziata” una proteina, chiamata Caderina E, che ha la funzione di frenare la crescita tumorale. «Abbiamo condotto delle analisi nel nostro laboratorio su una casistica di tumori alla prostata» spiega Giovanna Chiorino «e abbiamo visto che quando c’è una particolare variante del DNA, solitamente associata a un maggior rischio di sviluppare il tumore, la produzione di Caderina E viene inibita». La ricerca pone le basi per sviluppare una possibile cura, che impedisca all’organismo di bloccare la sintesi di questa proteina che fa da scudo allo svilupparsi del cancro. «Nel meccanismo di inibizione» aggiunge la direttrice del laboratorio «è coinvolto un particolare gene che produce molecole di RNA non codificate che potrebbero divenire un importante bersaglio per farmaci». La ricerca descritta su Nature Communications, una delle riviste della casa editrice scientifica Nature nata quasi 150 anni fa a Londra, è frutto di un lavoro di squadra internazionale: alla raccolta di campioni e alle analisi svolte nel laboratorio di via Malta a Biella si sono aggiunti i contributi dell’Istituto Oncologico della Svizzera Italiana di Bellinzona, capofila dello studio, di ricercatori dell’Irccs Multimedica, di Losanna e di Madrid e, negli Stati Uniti, della University of Washington di Seattle.

«Per il Fondo Edo Tempia, con i suoi i 36 anni di attività negli ambiti della prevenzione, assistenza e ricerca insieme alla Fondazione Tempia, poter essere presente su delle riviste internazionali così importanti e autorevoli significa molto» commenta Viola Erdini, presidente della Fondazione Tempia. «Il sapere che il nostro lavoro sia riconosciuto a livelli così prestigiosi, insieme alla consapevolezza che tutto quello che abbiamo realizzato e che stiamo ancora facendo sia verso la giusta prospettiva, ci rende particolarmente orgogliosi, oltre che felici di poterlo condividere con il territorio, la popolazione e le istituzioni a noi vicine. Un grazie particolare va al nostro direttore generale Pietro Presti e alla direttrice del laboratorio di Genomica Giovanna Chiorino che ben si interfacciano a livello nazionale e internazionale con grande passione e motivazione con i vari istituti di ricerca e Ong per portare avanti i nostri progetti e dare un contributo concreto alla cura contro il cancro».

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