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La Fondazione Tempia partner dell’ospedale Gaslini per un progetto di musicoterapia

C’è anche la Fondazione Tempia tra i partner di un progetto appena avviato all’ospedale infantile Gaslini di Genova, per portare ai bambini e ai ragazzi ricoverati il supporto di musicoterapia, arteterapia e psicomotricità. I giovani – e a volte giovanissimi – pazienti sono i destinatari del servizio, ma l’iniziativa parla anche ai loro familiari e agli operatori della struttura sanitaria, ovvero medici, infermieri e psicologi, perché comprendano i vantaggi di aggiungere discipline complementari a sostegno delle cure tradizionali. «Sarà anche un’occasione» spiega Francesca Crivelli, che cura il progetto per conto della Fondazione Tempia «per raccogliere dati sul campo che possano essere di supporto e guida per l’intera comunità medico-scientifica».

Francesca Crivelli coordina da anni il master di musicoterapia in oncologia e nelle cure palliative, di cui è in corso la quarta edizione, insieme a Davide Ferrari di Echo Art e a Paolo Cerlati. Proprio Echo Art, in qualità di capofila per il progetto del Gaslini, ha avuto il sostegno diretto e concreto della fondazione Con i bambini nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. «La Fondazione Tempia sarà partner» dice Francesca Crivelli «per la formazione degli operatori sanitari, per il monitoraggio e per la valutazione d’impatto. Il lavoro è già cominciato: da febbraio sono iniziati gli incontri in via telematica che stanno coinvolgendo lo staff dell’ospedale Gaslini per presentare le discipline integrate che verranno proposte nei reparti. Al termine delle lezioni teoriche, norme anti-contagio permettendo, l’obiettivo è organizzare laboratori in presenza in cui medici, infermieri e psicologi sperimentino musicoterapia, arteterapia e psicomotricità su loro stessi, anche come possibile strumento di prevenzione del burn-out».

Proprio le disposizioni di sicurezza in tempo di pandemia hanno fatto sì che le attività previste dal progetto per i pazienti si rimodulassero in modalità virtuale: ai pazienti sono stati distribuiti tablet che, in qualche caso, sono serviti anche per seguire le lezioni a scuola. «Il Gaslini» sottolinea Francesca Crivelli «ospita bambini e ragazzi non solo da tutta Italia, ma anche dall’estero e ci sono strutture affiancate in grado di ospitare le famiglie dei degenti. Anche in questi luoghi sarà possibile portare le discipline integrate».

Sotto questa luce, le terapie complementari hanno un peso importante, per alleggerire il carico di tensione dei giovani malati e dei loro genitori: «Lo stimolo sonoro musicale» ha dichiarato Renato Botti, direttore generale dell’istituto genovese «è capace di attivare più aree cerebrali distinte tra loro, la musica può portare innumerevoli benefici all’essere umano sia spirituali che fisici, può aiutarlo ad esprimere le sue emozioni. Accogliamo quindi con entusiasmo e ringraziamo l’associazione Echo Art per aver intrapreso questa nuova forma di sostegno ai pazienti e alle famiglie: la possibilità di integrare discipline complementari alla terapia del bambino ospedalizzato ci consentirà di migliorare la risposta terapeutica dei nostri piccoli pazienti alla malattia e ai tanti fenomeni ad essa correlati».

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