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Fondo e Fondazione Tempia non si fermano, ecco i servizi attivi

L’Italia si ferma, per rallentare il contagio da Coronavirus. Ma le cure e l’assistenza non possono fermarsi, a nessun livello, non solo quello dei reparti di rianimazione e medicina d’urgenza che si occupano dei pazienti in crisi respiratoria. Per questo c’è chi, al Fondo e alla Fondazione Tempia, non può rispondere all’appello “Restate a casa”, perché dal suo lavoro dipende la vita di altre persone. Così, nel rigoroso rispetto delle disposizioni di sicurezza dei decreti, sono numerose le attività che proseguono.

È il caso delle cure palliative. L’équipe per l’assistenza domiciliare di Biella e di Vercelli e l’hospice Casa Tempia stanno continuando a prendersi cura, giorno dopo giorno, dei malati terminali, come accadeva prima di queste giornate di spostamenti limitati e come continuerà a succedere dopo. Nel 2019 le visite e le prestazioni infermieristiche a casa dei pazienti nelle due province sono state quasi 5mila e 185 le persone ricoverate nelle stanze dell’hospice che ha sede nel vecchio ospedale di Gattinara, gestito dalla Fondazione Tempia su incarico e sotto la supervisione dell’Asl di Vercelli. Naturalmente i medici e gli infermieri che effettuano le visite a domicilio rispettano alla lettera i protocolli di sicurezza, che sono stati applicati anche nella struttura di degenza. Ma nessuno si è fermato né ha rallentato il lavoro.

Allo stesso modo il centro di assistenza psicologica del Fondo Edo Tempia ha proseguito con le sedute con i pazienti e i loro familiari. Appena è stato possibile, gli incontri di persona sono stati sostituiti dal collegamento video, ognuno da casa propria: una chiamata via Skype o Whatsapp fa le veci dell’incontro faccia a faccia e risparmia uscite e autocertificazioni. Le persone malate o con un familiare malato e quelle colpite da un lutto oncologico che avessero necessità del servizio possono chiedere un appuntamento con le psicologhe chiamando la segreteria del Fondo Edo Tempia allo 015.351830, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17. Sta continuando con le stesse modalità anche l’attività del Progetto Bambini, che da dieci anni è accanto alle famiglie con figli minorenni la cui vita è stata sconvolta dalla malattia. Anche in questo caso, i nuovi pazienti che avessero necessità di aiuto possono rivolgersi allo 015.351830. Non si è fermata nemmeno l’assistenza garantita dal Progetto Protezione Famiglie Fragili, prezioso nei casi in cui la malattia ha reso più grave una situazione personale e familiare già delicata. Se due programmi di screening regionali, le mammografie e i test citologici, sono sospesi, continuano invece gli esami di prevenzione del tumore al colon retto, svolti su mandato di Regione e azienda sanitaria, anche in questo caso nel pieno rispetto delle disposizioni di sicurezza.
Non rallenta nemmeno il lavoro dei laboratori di ricerca, perché non sono soltanto le cure a non potersi fermare ma anche gli studi attorno a diagnosi e terapie più efficaci contro i tumori. Se questo è il compito principale del laboratorio di genomica, attivo senza sosta nella sede in via Malta, sia pure con attività sperimentale ridotta, quello di oncologia molecolare è nel cuore dell’ospedale di Biella, impegnato a garantire la continuità dell’attività di diagnostica per i pazienti oncologici. I campioni provenienti dall’ospedale dell’intero quadrante del Piemonte nord-orientale, come da accordi con l’azienda ospedaliero-universitaria di Novara, arrivano con regolarità in quanto la loro analisi è prioritaria. E gli esiti devono essere consegnati in fretta, perché da quelli dipende la scelta della terapia a cui dovranno sottoporsi i malati.

È stato prezioso anche il contributo delle volontarie dei gruppi di Biella e Cossato: ricevuti cento metri di tessuto speciale, arrivati in dono al Fondo Edo Tempia dalla Beppetex, un’azienda di Fagnano Olona in provincia di Varese, si sono messe al lavoro per trasformarle in mascherine. La prima fornitura da oltre cento pezzi è già stata messa a disposizione degli operatori del Fondo.

«È un momento particolare» spiega il direttore sanitario Adriana Paduos, «in cui anche noi abbiamo sospeso alcune delle nostre attività, come le visite negli ambulatori di prevenzione. Ma non possiamo smettere di essere a fianco dei pazienti e delle loro famiglie, perché le loro necessità non aspettano. Anche per questo mi sento di ringraziare chi sta continuando, a nome del Fondo e della Fondazione, a svolgere il suo prezioso lavoro quotidiano».

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