fondo Edo Tempia Logo
News

Tumore del rene, Pietro Presti relatore a un convegno a Milano

Sarà Pietro Presti, direttore generale della Fondazione Tempia, a rappresentare la Favo (Federazione  italiana delle associazioni di volontariato in oncologia) al convegno nazionale dedicato al tumore del rene, in programma venerdì 13 ottobre a Milano. “Tumore del rene: dalla prevenzione alla gestione del paziente” è l’argomento dell’incontro, organizzato dall’Aiom, l’associazione italiana di oncologia medica. I lavori si svolgeranno a Palazzo delle Stelline, in corso Magenta 61, e affronteranno la malattia da tutti gli aspetti, dalle terapie possibili e conosciute fino al benessere del malato.

E proprio del punto di vista del paziente, e della necessità per lui di avere sempre a disposizione le cure migliori, si occuperà Pietro Presti: «I farmaci innovativi, come stabilito nell’accordo stipulato in seno alla Conferenza Stato-Regioni nel 2010, devono essere immediatamente disponibili, anche senza il formale inserimento nei prontuari farmaceutici ospedalieri regionali. Questo concetto è stato poi confermato e rafforzato dalla legge Balduzzi del 2012, che ha introdotto l’obbligo di erogare e utilizzare uniformemente i medicinali innovativi di particolare rilevanza, garantendo così la parità di trattamento di tutti i pazienti indipendentemente dalla regione di residenza».

A Biella il punto di riferimento per le terapie contro la neoplasia renale è la struttura complessa di urologia dell’Ospedale degli Infermi. «Qui curiamo circa trenta pazienti all’anno» spiega il direttore Stefano Zaramella. «Il trattamento di norma è chirurgico essendo il tumore del rene una malattia radio e chemio resistente. Nel 70% dei casi si esegue un intervento conservativo con asportazione della massa e risparmio del rene, nel 30% dei pazienti si rende necessaria la rimozione dell’organo. Il 95% dei pazienti viene operato con tecnica mini-invasiva laparoscopica, sia in caso di nefrectomia parziale sia radicale». L’incidenza del tumore del rene rappresenta il 2-3% di tutte le neoplasie ma negli ultimi decenni è aumentata in virtù dell’aumento della diagnosi incidentale di piccole neoplasie asintomatiche, dovuta alla grande diffusione delle metodiche ecografiche. Il picco di incidenza è fra i 60 e 70 anni con una prevalenza nel sesso maschile rispetto al femminile con rapporto di 3 a 2. «La mortalità nei paesi occidentali è in diminuzione» prosegue Stefano Zaramella, «probabilmente grazie alla diagnosi precoce. Fattori di rischio riconosciuti sono l’obesità, l’ipertensione arteriosa e il fumo di sigaretta».

Iscriviti ora alla newsletter!

sempre aggiornato su prossimi eventi e novità

Tutte le news!

Sei già dei nostri?

Inserisci il tuo nome e la tua email per scaricare i contenuti dell'area donwload e, se vuoi, per rimanere in contatto con il Fondo Edo Tempia.
La stessa registrazione ti sarà utile per prenotare gli esami.

Se sei già registrato inserisci la tua mail e la password nel modulo a destra.

Registrati!

Accedi!